Capricci a tavola: mio figlio non mangia!

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Una vita di capricci

Quando si parla di bambini si trova sempre qualcosa di cui discutere. Di sicuro crescere i propri figli richiede tempo ed impegno, e comprendiamo quanto sia importante dedicarci a loro solo quando le difficoltà dell’educazione ci si piazzano davanti sotto forma di capricci. 

Il bello nel percorso come genitori arriva quando ci si trova a confrontarsi con il nemico più temuto dalla tranquillità familiare: i capricci! Nascono in modo improvviso e scatenano nei bambini una furia fuori da ogni limite, senza nessun filtro. Non importa che voi siate in pubblico, in casa, spaparanzati sul divano o in giro per il paese, i capricci non si fanno scrupoli nel rovinare i vostri momenti più calmi

I capricci a tavola, un nemico temibile

Oltre a pianti disperati per giocattoli ed attenzioni, strilli e lacrime per desideri irrealizzabili, il capriccio a cui tutti dobbiamo far fronte arriva quando ci troviamo a tavola. 

Mamma non voglio mangiare!”, “Non mi piace!”, “Papà non lo voglio!”. Cibo lanciato in giro, pianti incontrollabili, urla e rimproveri e chi più ne ha più ne metta sono all’ordine del giorno e, senza troppe difficoltà, rovinano quasi ogni pasto. Ma è davvero necessario? Come possiamo limitare i capricci immensi di queste piccole pesti e, eventualmente, riuscire a fargli mangiare qualcosina in più della solita pastasciutta? Scopriamo insieme come evitare i capricci dei bambini, e dimenticare la frase “mio figlio non mangia niente!”. 

Dove e quando, mangiare a tavola e insieme

Il momento del pasto non è un’esclusiva del bambino, ma riguarda tutta la famiglia, e per fargli comprendere questo aspetto è necessario condividere questo momento. A questo scopo è consigliato mangiare contemporaneamente seduti al tavolo, per invogliare il piccolo ad imitare i genitori. Non vi nascondo che, soprattutto nel primo periodo, sarà difficile imporre al bambino di restare buono e calmo, ma con un po’ di tempo ed impegno tutto è possibile. 

Il momento del pasto deve essere isolato

Non posso nascondere che l’idea di piazzare i bambini davanti alla tv ed imboccarli mentre sono distratti non è sgradevole, se questo permette di passare un pasto in tranquillità. Eppure non è il metodo giusto per far apprezzare ai bambini il momento del pasto. Perchè questo avvenga è necessario che i piccoli siano concentrati su quello che fanno, senza pensare ad attività sicuramente più divertenti come giocare o guardare la TV che però non possono svolgersi in quel momento. Evitate quindi qualsiasi contatto con altre attività, il pasto è fatto per mangiare e nient’altro. 

Tutto a suo tempo

Non stupitevi se, dopo una sostanziosa merenda alle 19, vostro figlio farà i capricci a tavola. Per assicurarvi un pasto completo e tranquillo dovete fare in modo che il bambino abbia un piccolo senso di fame al momento del pasto. Perchè questo avvenga è importante rispettare gli orari dei vari spuntini tra un pasto e l’altro, senza eccedere con l’uso di latte, succhi, merendine e quant’altro.

Questi alimenti infatti, oltre ad essere poco salutari per i bambini, sono la causa dell’appetito scarso che poi avranno al pasto. Si consiglia di somministrare gli spuntini 2 o 3 ore prima del pasto, o dopo il pasto, così da dargli il tempo di smaltirli e tornare ad avere fame. 

Attribuite al bambino i suoi meriti

Quando i vostri figli assaggiano qualcosa di nuovo o terminano il loro pasto fategli notare che hanno fatto bene! Molti di voi staranno pensando al tipico “non premiare qualcosa che è normale che facciano”, beh, smentiamo questo mito. I bambini si impegnano molto per oltrepassare i loro limiti e anche le preferenze alimentari sono gradini difficili da superare, per questo è giusto fargli capire che impegnarsi è bene e che devono farlo spesso.

Coinvolgete il bambino in tutte le fasi del pasto

Mangiare non deve essere un semplice bisogno fisiologico, piuttosto deve essere un rituale di tranquillità e condivisione. Il pasto infatti non si svolge solo a tavola ma inizia già dalla preparazione, per cui è importante che i bambini siano parte anche di questo momento. Fate scoprire ai bambini come è fatto quello che mangiano e, se potete, fategli creare qualcosa di appetitoso per insegnargli il gusto del cucinare e del condividere il proprio lavoro. 

In più il lavoro in cucina stimola tutti i sensi attraverso sapori, odori e consistenze che i piccoli difficilmente troveranno altrove. 

Un passo in più verso l’indipendenza: mangiare da soli senza capricci

Per i bambini, già dal primo anno, mangiare da soli non è un’azione così complessa. Certo, non stupitevi se inizialmente tenderanno a toccare qualsiasi alimento e spargerlo in giro, anche questo (in modo limitato) fa parte della loro scoperta nel mondo dell’alimentazione. Non imponetegli tempi troppo ristretti e permettetegli di esplorare questo nuovo mondo, magari con qualche piccola istruzione.  

Il cibo non deve essere un obbligo

Non nego che qualsiasi genitore, per quanto santo possa essere, perde facilmente la pazienza quando ha a che fare con un bambino particolarmente capriccioso. In questi casi però non lasciatevi prendere dall’ansia e dalla rabbia, non è il caso di avventarvi verso i bambini con impeto. Anzi, imboccarlo con violenza o rimproverarlo per il suo rifiuto porterà solo il piccolo ad una visione negativa del pasto

Se avete già passato questo limite niente paura, tutto è reversibile. Siate diplomatici e tranquilli, spiegate al bambino perchè mangiare è necessario e giusto, e se lui non dovesse risultare collaborativo non perdete la calma. Sempre con una certa flemma spiegategli che, se non mangia il suo pasto, dovrà attendere quello successivo, ma fatelo sul serio. Se il bambino avrà davvero fame mangerà anche le verdure, altrimenti dovrà aspettare, tranquilli, non deperirà per qualche ora digiuno ed imparerà la lezione. 

Mai nominare i problemi alimentari in loro presenza

Potrebbe sembrare strano, ma i bambini capiscono bene di cosa parlano gli adulti e lo assimilano. Sentirvi parlare in modo preoccupato o arrabbiato delle loro difficoltà al momento del pasto alimenterebbe soltanto le emozioni negative nei confronti del cibo. Mangiare deve essere associato a momenti tranquilli, la tavola deve essere un momento rassicurante.

Consiglio a tutti i genitori di frequentare, ogni tanto, uno psicologo infantile che di sicuro aiuterà i vostri bambini a superare i loro limiti e le loro difficoltà. Speriamo di esservi stati d’aiuto, per qualsiasi domanda o confronto non esitate a contattarci, alla prossima!

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