La scienza, da secoli, è considerata un universo di solo uomini, da loro popolato e che si basa sulla loro intelligenza. Ed è stato proprio questo meccanismo di prepotenza maschile a nascondere i successi delle donne per secoli.
Adesso è arrivato il momento di scoprire gli altarini e di fare luce sulle donne che, negli anni, hanno fatto la differenza anche in campo scientifico nonostante le difficoltà, le restrizioni e i meriti non riconosciuti.
Vi presentiamo con orgoglio le 15 donne scienziate che hanno cambiato il mondo.
Elena lucrezia Corner è stata la prima donna della storia ad ottenere un dottorato. Fu una brillante studentessa e si dedicò alle discipline matematiche, al greco e alla teologia.
Fu costretta a vivere nelle abitudini dell’ordine religioso delle Benedettine, ma questo non la fermò dallo studiare e dal formarsi profondamente. In quei tempi la teologia era la materia più studiata, per questo le autorità clericali non erano d’accordo con l’attribuzione del titolo di dottorato ad una donna.
Elena riuscì a conseguire i titoli solo grazie al cardinale Gregorio Barbarigo, laureandosi in filosofia. Ruppe così il tabù che imponeva alle donne una vita lontana dalla cultura e dal successo, anche se il suo durò poco. Morì a soli 38 stroncata da una malattia.
Maria Merian è cresciuta in una società più che maschilista, ma lasciò il segno dedicando tutta la sua vita alle sue passioni: la pittura e la Natura.
Coniugò queste due arti ricreando fedeli rappresentazioni di insetti e piante, costruendo per la prima volta i processi di sviluppo. Le sue opere sono tuttora considerate dei capolavori della scienza. Meriam è stata la prima ad osservare ed illustrare il processo di metamorfosi della farfalla, le trasformazioni dei coleotteri e di tutti gli animali allora conosciuti.
Laura Bassi fu la seconda donna a laurearsi in Italia, ma la prima al mondo ad ottenere una cattedra di insegnamento universitario. Insegnò fisica sperimentale al Collegio di Montalto delle Marche e rivoluzionò il modo in cui le donne erano viste nell’ambiente dell’Ateneo.
A lei sono stati dedicati un asteroide e un cratere di Venere.
Caroline Lucretia è stata una pioniera nel campo dell’astrologia, scoprì insieme al fratello diverse comete ed insieme ne studiarono il comportamento. Probabilmente le scoperte attribuite solo al fratello furono parzialmente, se non completamente, sue.
Fu, insieme alla collega Mary Somerville, la prima astronoma ad essere ammessa alla prestigiosa Royal Astronomical Society.
Dopo anni di discriminazioni e limiti imposti dalle società fu nominata primo medico inglese donna, prima di quel momento era considerata una semplice infermiera. Il medico era un lavoro da uomo.
Il suo percorso professionale ebbe inizio quando la scuola Sorbona a Parigi aprì anche alle donne e lei riuscì a frequentarla, laureandosi nel 1870. La sua lotta per la libertà di intelletto la rese una convinta attivista per i diritti delle donne fino a farla diventare una suffragetta. Tra una protesta e l’altra per il voto equo aprì un ospedale condotto esclusivamente da donne.
Tornò in Inghilterra e senza troppi indugi affermò il suo valore entrando nella British Medical Association come unico membro femminile, titolo che le rimase legato per oltre 19 anni.
Chi non conosce Marie Curie e le sue grandi gesta? Fu una delle prime scienziate donne ad essere riconosciuta a livello globale quando, insieme al marito Pierre, svolse importanti studi sulla radioattività.
Vinse non uno ma ben due Premi Nobel, incredibilmente per due materie differenti: uno per la Fisica nel 1903 e uno per la Chimica nel 1911. Marie Curie fu anche la prima donna ad insegnare alla scuola Sorbona di Parigi, la stessa in cui studiò Elizabeth Anderson.
Il suo operato non terminò con la sua morte perché la figlia, con dedizione ed ammirazione, ne conservò l’eredità. Anche lei con l’aiuto del marito vinse un Nobel per la Chimica nel 1934, grazie all’esperimento che riuscì ad isolare elementi radioattivi naturali.
Entrambe, purtroppo, morirono precocemente a causa dei danni conseguenti al contatto prolungato con i materiali radioattivi, non riuscendo a terminare i loro studi.
Torniamo nel mondo della medicina con una cardiologa pediatra di fama internazionale che, con grande dedizione ed impegno, contribuì nell’identificazione del “morbo blu”, una malformazione del cuore che portava alla morte di tantissimi neonati.
I suoi studi approfonditi aprirono gli occhi degli americani riguardo al farmaco talidomide, che si rivelò essere causa di gravi malformazioni dei bambini appena nati da madri che lo assumevano.
Ricordiamo con orgoglio Helen per la sua eterna lotta alla disparità di genere e per il rapporto speciale che riusciva a creare con i bambini che curava.
Biologa genetica straordinaria, Barbara McClintock fu la mente che cambiò lo studio della genetica. Attraverso lo studio delle pannocchie di granturco scoprì l’esistenza dei trasposoni, piccole parti di DNA capaci di spostarsi tra i cromosomi.
Questa fantastica scoperta aiuterà in futuri nella cura delle malattie genetiche e nella loro prevenzione. Per questo Barbara vinse il premio Nobel per la Medicina nel 1983.
Questa grande donna fu la seconda a ricevere un premio Nobel, dopo Marie Curie, in Chimica.
Le fu assegnato questo riconoscimento per aver elaborato il modello a guscio del nucleo atomico. Purtroppo però la Mayer dovette combattere per anni contro i pregiudizi che il mondo scientifico conservava per le donne, indipendentemente dal loro valore.
Se vi siete chiesti chi è l’antenata di Greta Thunberg ho per voi la risposta, Rachel Louise fu la fondatrice del movimento ambientalista mondiale.
Le sue denunce contro i pesticidi e l’impatto delle produzioni chimiche sulla biologia svoltarono l’opinione pubblica. Dopo il suo avvento nacquero movimenti politici che resero la salvaguardia del pianeta un problema di importanza primaria.
Gli italiani l’avranno sentita nominare di sicuro come la donna resa senatrice a Vita dalla Repubblica Italiana.
Fu una neurologa filantropa che nel 1968 ricevette il premio Nobel per la medicina per aver scoperto una proteina indispensabile per lo sviluppo del sistema nervoso centrale.
Grazie a questa scoperta oggi possiamo conoscere meglio malattie come SLA, Alzheimer e tumori neurologici. Ma l’effetto Rita non si ferma qui! Per tutta la sua vita si prodigò nella lotta ai diritti delle donne cambiando radicalmente il loro ruolo nella società italiana..
Nonostante i grandi problemi di salute di cui soffriva fu una grande biochimica inglese. Vinse il Nobel per la chimica nel 94 per aver determinato le strutture di importantissime molecole biochimiche usando i raggi X. Tra queste molecole troviamo il colesterolo, la penicillina, la vitamina B12.
In più fu una grande sostenitrice del movimento contro le armi nucleari.
La morte del nonno, portato via dal Cancro, la spinse a dedicare la propria vita alla lotta contro questo male. Pochi la prendevano sul serio, ma lei continuò i suoi studi elaborando terapie efficaci nel trattamento dell’AIDS. Questa malattia era considerata incurabile negli anni 80, ma grazie a Gertrude venne sviluppato il farmaco AZT, indispensabile per curare i pazienti sieropositivi.
Questa scoperta le consentì di vincere il premio Nobel per la medicina nel 1988.
Questa donna è stata, senza dubbio, il simbolo della rivalsa femminile nel mondo della scienza moderna. La sua mente scrisse le basi della biologia molecolare fornendo prove della struttura ad elica del DNA.
Purtroppo il Nobel non le fu mai consegnato perchè ceduto illecitamente ai colleghi Maurice Wilkins, James Dewey Watson e Francis Crick. Wilkins senza nessuna vergogna ammise il furto di merito in uno dei suoi libri, qualche anno dopo.
Immunologa francese che vinse il premio Nobel per la medicina nel recente 2008, in seguito alla scoperta del virus dell’HIV. Il virus dell’immunodeficienza non è altro che la causa della temutissima AIDS, ed è grazie a Francoise se oggi possiamo studiare questa malattia al massimo delle conoscenze.
Donne ricche, povere, donne sconosciute, donne sole, donne forti, ma sempre donne. Sono loro che hanno permesso a migliaia di uomini oggi di essere in vita o di svolgere il lavoro che li mantiene.
Sono loro che nonostante tutti i limiti che la società da sempre gli impone sono riuscite a farsi da sole senza mai scordare, nel loro cuore gentile, che le loro gesta possono salvare il mondo.
Grazie alle donne, a quelle di ieri e quelle di oggi, che anche senza l’aiuto di un uomo riescono ad affermare il loro talento, a testa alta.
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