Ogni giorno siamo sottoposti ad un enorme bombardamento mediatico riguardo a tutti i prodotti “Verdi” che entrano nel mercato. Il fatto che l’economia inizi a girare anche per i prodotti che rispettano l’ambiente è una cosa molto bella. Però spesso ci lasciamo trascinare in modo passivo senza effettivamente informarci sui tanti perchè del mercato eco-sostenibile.
Quando si parla di ecosostenibilità è inevitabile usare dei termini tecnici per distinguere prodotti diversi tra loro per caratteristiche produttive, di composizione e di smaltimento. Vi pongo un semplice quesito: un prodotto che viene definito “biologico” ha le stesse caratteristiche di uno detto “Naturale”? Scopriamo insieme quali sono le differenze tra naturale, biologico o eco-compatibile.
Per “naturali” si intendono tutti quei prodotti utili alla cura del corpo, della casa e per terapie che basano i loro effetti su elementi reperibili in natura. Non esiste una vera e propria regola che definisca questi prodotti, per questo anche se definiti tali non è detto che lo siano al 100%. Solitamente i prodotti naturali contengono una parte di prodotti biologici, ma non per questo possono essere considerati tali nella loro integrità, anzi, spesso la percentuale di prodotto “naturale” è davvero bassa.
Quando invece parliamo di terapie naturali consideriamo metodi di cura alternativi o complementari a quelli ufficiali. Per andare sul sicuro affidatevi solo a chi propone il termine “naturale” con rispetto e serietà: commercianti locali della ristorazione o della cura di casa e corpo che selezionino prodotti sicuri. Se invece cercate una terapia ad impatto chimico minimo rivolgetevi ad esperti che conoscano le cure e gli abbinamenti adatti.
Ad esempio, le nostre tazze in bambù sono naturali, perchè composte per più del 98% da materiale naturale, ma non possono essere definite biologiche.
Per “biologico” si intende un prodotto derivante da coltivazioni o allevamenti che rispettino il Regolamento Comunitario di riferimento. Questa legge prevede l’assenza di sostanze chimiche come concimi, diserbanti, insetticidi per tutta la durata del processo produttivo, insieme all’assenza totale di organismi geneticamente modificati (OGM).
La particolarità dei prodotti biologici è che sono così controllati che incorrere in truffe è davvero difficile, infatti ogni prodotto è registrato in una lista di aziende autorizzate facilmente reperibile inserendo online il codice che si trova sulla confezione.
L’intero processo di trasformazione e lavorazione devono essere strettamente controllati e durante i procedimenti si vieta l’uso di coloranti artificiali e aromi. Per queste ragioni acquistando un prodotto marchiato come Bio possiamo essere sicuri di avere in casa un prodotto di alta qualità.
Le nostre candele ad esempio sono realizzate con paraffina e cera d’api biologiche, per cui possono essere definite bio.
Si tratta di una via di mezzo tra un prodotto naturale ed uno biologico, essendo composto di materiali a basso (ma non nullo) impatto ambientale. Non solo il prodotto ma tutta la filiera produttiva deve rispettare un serie di canoni per essere considerata eco-sostenibile, tra questi troviamo l’imballaggio che deve necessariamente essere biodegradabile e/o riciclabile.
Tutte le fasi, dalla lavorazione allo smaltimento dei rifiuti, devono essere accompagnati dall’energia rinnovabile affinchè l’azienda possa affermare di vendere prodotti eco-compatibili, anche se non esiste una legislazione di riferimento che la regoli.
I nostri spazzolini in bambù, ad esempio, non solo sono definibili naturali, ma anche ecocompatibili, poiché la loro produzione avviene nel totale rispetto dell’ambiente.
Spero di avervi fatto conoscere qualcosa di nuovo o di avervi chiarito le idee, per qualsiasi domanda ci trovate su tutti i nostri social, alla prossima!
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